La Proteina C-reattiva (PCR), è una proteina sintetizzata dal fegato e rilasciata al sangue in risposta a certi stimoli d'origine infiammatorie.
Funzionalmente la PCR fa parte del gruppo delle opsonine, o proteine di “Fase acuta”, che hanno la missione di legare a certi recettori presenti nella superficie della membrana di cellule morte o batteri, permettendo così l'attivazione di un complesso proteico chiamato “Complemento”, e stimolando la fagocitosi mediata dai macrofagi. La PCR dunque è parte dal sistema immunitario di tipo innato, assieme a tante altre proteine e cellule immunitarie, reagendo come fossero “molecole sentinelle”.
I valori normali di questa proteina sono generalmente inferiori a 10 mg/L, di solito 5-6mg/L, e con il passare degli anni cominciano ad alzarsi gradualmente. Di fronte a certi stati infiammatori, questi livelli possono aumentare in maniera notevole nel giro di poco tempo, ancora prima dell'avvertimento dei tipici sintomi infiammatori. Fisiologicamente, i valori possono essere lievemente più alti della norma in donne nell'ultimo periodo di gravidanza.
Sebbene l'incremento dei valori di proteina C reattiva non siano specifici di nessuna malattia, è utile la sua valutazione di fronte a casi di malattie infiammatorie di origine infettiva, o quelle che hanno un forte componente autoimmunitario nella sua patogenesi come l'artrite reumatoide, il morbo di Chron o il lupus eritematoso. Inoltre, spesso viene utilizzata per monitorare il progresso della malattia, l'insorgenza di patologie infettive o l'efficacia della terapia antiinfiammatoria.
Utilizzando il test PCR ultra sensibile (che è capace di misurare livelli della proteina solo leggermente aumentati), si può stimare in persone sane il rischio di subire patologie cardiovascolari, giacché certi danni alle pareti dei vasi ematici possono essere prodotti da cellule e altri elementi infiammatori. Così, i valori di PCR permettono di stimare il rischio di insorgenza di patologie coronariche e infarti, indipendentemente dai livelli di colesterolo o trigliceridi nel sangue.