lunedì 2 maggio 2011

Linfoma

Il linfoma è una forma di neoplasia che colpisce il sistema linfatico e rappresenta la quinta causa di mortalità, tra quelle di origine tumorale, a livello mondiale. Si manifesta, in genere, con l’ispessimento non dolente di uno o più linfonodi di superficie, gli organi che filtrano la linfa che proviene dai tessuti e che si trovano, nei punti cruciali delle vie linfatiche (collo, addome, inguine, ascelle). L’ispessimento è accompagnato, in genere, da una temperatura corporea particolarmente elevata, sudorazione eccessiva, prurito in tutto il corpo, improvvisa perdita di peso non altrimenti spiegabile, associata a tosse e difficoltà respiratorie, nel caso il linfoma interessi il mediastino o i polmoni, diarrea e anoressia, ove abbia colpito la zona dello stomaco e dell’intestino, e ancora, a disturbi della personalità, confusione mentale e difficoltà nella parola, se il tumore è arrivato ad infiltrarsi nel sistema nervoso centrale.


Si suole distinguere due principali tipi di linfoma: il linfoma Non Hodgkin (LNH) , noto anche come linfogranuloma maligno, e quello di Hodgkin, caratterizzato rispetto al primo dalla presenza di una particolare cellula tumorale detta Reed-Sternberg, dal nome dello studioso che per primo la identificò, assente nel LNH.

La prima cosa da fare, alla comparsa dei sintomi, è rivolgersi ad un endocrinologo perché prescriva i necessari approfondimenti diagnostici. In genere la diagnosi verrà effettuata a seguito della biopsia linfonodale dopo aver provveduto all’asportazione chirurgica del linfonodo. Seguiranno, a seconda dei casi, analisi del sangue, radiografia al torace, ecografia, TAC ed eventualmente biopsia del midollo osseo e risonanza magnetica nucleare (RMN).


Una volta accertata, la malattia viene trattata con terapia radio e chemioterapica secondo il protocollo di cura nazionale. Nei casi più complessi in cui è necessario un trattamento particolarmente intensivo può essere necessario procedere all’inserimento nella vena del collo di un catetere detto CVC (catetere venoso centrale) attraverso cui alleviare le sofferenze del malato evitandogli il fastidio di continue iniziazioni di farmaci e prelievi di sangue.