La gastrite colpisce migliaia di soggetti indistintamente dal sesso e dall’età. Può, infatti, colpire sia soggetti maschili e sia femminili, e allo stesso modo individui in età infantile, e sia adulti. Le cause che provocano la gastrite dipendono maggiormente da una cattiva alimentazione, che nel lungo periodo può generare una forte infezione della mucosa gastrica, nonché delle pareti interne dello stomaco. Questo disturbo se trascurato, può seriamente compromettere la salute dell’individuo, arrecando disturbi ancor più seri di quelli presenti, tramutandola in gastrite emorragica. La gastrite può presentarsi sotto due specifici aspetti con sintomatologie differenti e con gravità diverse. La gastrite si divide in cronica e acuta.
La gastrite acuta è la forma che si conosce maggiormente e che colpisce più frequentemente. Questa riporta i classici sintomi che sono: gonfiore addominale, e bruciore dello stomaco soprattutto nella condizione fisiologica in cui il soggetto è lontano dai pasti. Le terapie per curare la gastrite acuta prevedono l’assunzione di antiacidi finché l’infezione non sia completamente rientrata, e la mucosa gastrica ritorni nelle sue normali condizioni fisiche. Inoltre il soggetto colpito da gastrite acuta è invitato dal proprio medico curante, a ripetere durante la giornata piccoli spuntini ma continui, con lo specifico scopo di non lasciare mai lo stomaco completamente vuoto. Nei casi più gravi i sintomi possono aggravarsi portando: nausea, vomito, ed anche episodi emorragici, e febbre. Gli effetti della gastrite acuta generalmente in seguito alla giusta somministrazione dei farmaci indicati, scompaiono in pochi giorni, di solito dopo 48 ore.
La gastrite cronica invece non ha la caratteristica erosiva. I suoi sintomi sono legati ad una chiara difficoltà digestiva, e in casi particolari può comportare una inusuale e insolita stanchezza, dovuta alla comparsa di episodi tipici dell’anemia. Quest’ultima nasce soprattutto quando l’organismo subisce la mancanza della vitamina B12. Questo effetto è da imputare a un lavoro inefficiente della mucosa gastrica, che impedisce l’assorbimento della vitamina predetta. Di fatti l’aggravamento della gastrite cronica si suddivide in altri due sottocategorie: atrofica e ipertrofica. La prima interessa la riduzione dell’ispessimento della mucosa gastrica, la seconda come conseguenza avversa, presenta un forte ispessimento di quest’ultima.
La diagnosi della gastrite avviene in seguito ad una precisa anamnesi del medico curante, che in seguito ai vari casi, e alla ripetitività del disturbo, prescriverà esami specifici, come quello gastroscopio.
Le terapie prescritte oltre alla somministrazione di antiacidi, nel caso la malattia presenti effetti particolarmente gravosi per il paziente, deve essere integrata con la somministrazione di antibiotici e protettori della mucosa gastrica.