venerdì 27 gennaio 2012

Alopecia areata

L'alopecia areata (termine medico per indicare la calvizie) è un fenomeno ricorrente di perdita di capelli. A livello clinico si manifesta in molti modi diversi. Anche se benigna (non ha conseguenze precise sulla salute dell'individuo), l'alopecia areata può causare enormi sofferenze nella psicologia personale e nel rapporto del singolo con la società.

Cominciamo con il dire che si tratta di una malattia autoimmune: è lo stesso sistema immunitario della persona che attacca il proprio corpo, nello specifico i follicoli piliferi. Quando ciò accade, i capelli cominciano a cadere. In alcuni casi la perdita è circoscritta solo ad alcuni punti (zona nettamente definita), in altri la perdita è estesa e porta per intero allo scoperto il cuoio capelluto. La causa per cui il sistema immunitario, che è stato progettato per proteggere il corpo da invasori estranei quali virus e batteri, attacca i follicoli dei capelli, è ancora sconosciuta.

In tutto il mondo la scienza medica e le case farmaceutiche e cosmetiche si stanno prodigando contro questa malattia e sono in corso ricerche per determinare il miglior trattamento. Solo in alcuni casi l'alopecia areata è associata ad altre malattie, il più delle volte le cause sono di tipo ereditario e perlopiù sconosciute.

Il trattamento include corticosteroidi, iniezioni di steroidi direttamente sulle macchie senza peli, unguenti, pomate o creme contenenti steroidi, soluzione di minoxidil, Anthralin, farmaci sulfamidici, sensibilizzanti topici, ciclosporina, fotochemioterapia o terapie alternative.

Per la prevenzione è consigliabile l'uso costante di creme solari, importanti a difendere il cuoio capelluto, il viso e tutte le zone esposte. Occhiali da sole, parrucche, cappelli, sciarpe oltre a proteggere dal sole, in inverno aiutano a mantenere la testa calda. C'è anche poi una pomata antibiotica che, applicata all'interno delle narici, aiuta a proteggere contro gli organismi invasori.

Adenocarcinoma

Un adenocarcinoma è un tumore originario del tessuto ghiandolare: le cellule maligne vengono generate, nella maggior parte dei casi, nell'intestino, nell'utero e nelle ghiandole mammarie, dando luogo a metastasi polmonari. Il termine deriva da 'adeno' (appartenente ad una ghiandola) e 'carcinoma' (cancro che si è sviluppato nelle cellule epiteliali).

L'adenocarcinoma coinvolge infatti una categoria più larga di tessuti nota come tessuto epiteliale (pelle, ghiandole e una varietà di altri tessuti che riveste la cavità e organi del corpo - ectoderma, endoderma e mesoderma). Per essere classificate come adenocarcinoma, le cellule non hanno necessariamente bisogno di essere parte di una ghiandola, basta che abbiano proprietà secretoria (funzione esocrina della cellula).

Verificando la colorazione delle cellule con una biopsia, un dottore può stabilire se si tratta di un adenocarcinoma, un tumore che è più frequente nelle donne ed è possibile trattare efficacemente  con la chirurgia se è riconosciuto con tempestività. L'adenocarcinoma è dovuto a fattori diversi, in taluni casi anche genetici e all'esposizione ad ambienti diversi, forse anche a diversi ormoni che le donne hanno rispetto agli uomini.

Il trattamento è di tipo chirurgico, rimuovere tutte le cellule cancerose e sottoporsi a chemioterapia e radioterapia per evitarne la nuova insorgenza.

Questa malattia può colpire chiunque: anche chi ha vissuto una vita sana non ne è al riparo, ma chi ha scarsa cura del proprio corpo è sicuramente più a rischio. Una dieta sana ed esercizio fisico regolare diminuiscono il rischio, ma fattori ambientali e genetici intervengono spesso.

Acne

L'acne è una malattia della pelle causata da una produzione eccessiva di sebo che provoca l’ostruzione del canale pilo-sebaceo, dando il via a una spirale infiammatoria che porta fino alla formazione delle classiche pustole. Una delle forme più diffuse è quella dovuta al testosterone, che colpisce i giovani. In alcuni casi l’acne può essere causato anche da episodi reiterati di stitichezza, dall’utilizzo di prodotti eccessivamente oleosi e da un consumo eccessivo di farmaci.

Si possono individuare diverse forme di acne a seconda che prevalgano dei punti neri, detti comedoni, o le classiche pustole. Nel primo caso abbiamo:
-Acne volgare: i comedoni si formano in particolare su viso, torace, schiena e braccia. L’acne volgare colpisce soprattutto gli adolescenti ed è causato dall’aumento di produzione di testosterone.
- Follicolite da gram-negativi: la formazione di comedoni, in questo caso, è causata da batteri. Può infatti emergere al termine di una terapia antibiotica.
- Acne venerata: questa forma di acne è causata dall’utilizzo di sostanze tossiche come cosmetici o oli. I comedoni non compaiono sul viso bensì laddove la pelle è entrata in contatto con il prodotto.

Nel secondo invece:
Acne rosacea: si creano pustole di dimensioni grandi sul viso. Queste sono accompagnate da una vistosa dilatazione dei vasi sanguigni nella zona circostante. L’acne rosacea, se cronica, può portare a problemi agli occhi.
- Psueodofollicolite: è un’infiammazione che porta alla creazione di pustole alla base del pelo.
- Dermatite perorale: si manifesta con pustole localizzate intorno a naso, bocca e sul mento.

Per curare questa malattia è necessaria una valutazione medica.
Le cure sono tra le più svariate e vanno dall'uso di creme e lozioni a base di vitamina, fino ad arrivare alla somministrazione di antibiotici o l'assunzione della pillola. In casi estremi può essere necessario ricorrere all’intervento del chirurgo per una dermoabrasione o per una terapia al laser. Una regola condivisa è quella della massima igiene: è necessario lavarsi spesso la pelle e il cuoio capelluto.