mercoledì 13 luglio 2011

Esami del sangue


Gli esami del sangue sono una prassi fondamentale per tenere sotto controllo la salute del nostro organismo.
Se fatti periodicamente, possono prevenire problemi di vario genere e aiutarci a trovare una cura il più in fretta possibile.

Le analisi del sangue vengono effettuate tramite il prelievo di sangue dalle vene dell’avambraccio; è consigliato effettuare gli esami la mattina presto, a digiuno e ben riposati. Attraverso le analisi del sangue, il medico di famiglia o chi per lui potrà avere un quadro clinico completo del nostro stato di salute, anche se gli esami del sangue sono solo una parte dell’insieme delle analisi necessarie al nostro organismo.
I parametri di valutazione per gli esami del sangue sono sesso, razza, età e stato di salute del paziente. L’esame del sangue più utilizzato e richiesto è l’emocromo, che conta il numero di globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine presenti all’interno del nostro organismo, stabilendo se eventuali variazioni di quantità siano o meno preoccupanti.

Gli altri elementi basilari che vengono valutati con gli esami del sangue sono:
Linfociti
Monociti
Neutrofili
Emoglobina
Eosinofili
Basofili
Ematocrito
Trigliceridi
Colesterolo
Acido urico

Studiando le quantità di questi elementi presenti nel nostro sangue, i medici specializzati possono analizzare lo stato generale di salute di un paziente. Se uno o più elementi presentano numeri preoccupanti, sarà lo stesso medico ad ordinare esami specifici ed approfonditi, in moda da tutelare al massimo la salute del paziente.
Solitamente, non è semplice “tradurre” cosa dice un referto medico, nemmeno le analisi del sangue. È per questo che è consigliabile far vedere i risultati delle analisi del sangue ad uno specialista, che sappia consigliarci ed indicarci come tutelare la nostra salute.

Il medico di famiglia o di fiducia è l’ideale a cui chiedere, ma si possono presentare i referti anche ad infermieri che operano nel pronto soccorso di riferimento.

Emorroidi

 Le emorroidi sono dei cuscinetti di tessuto vascolare molto importanti per la continenza fecale, sono composte da tessuto vascolare contenente un numero elevato di vasi sanguigni.
La zona rettale è una struttura complessa molto innervata sia da fibre che da sangue; i 3 cuscinetti emorroidali sono costituiti da una trama di vasi sanguigni che possono riempirsi o svuotarsi rapidamente di sangue aumentando o diminuendo di conseguenza, il loro volume.
Solitamente il disturbo dovuto alle emorroidi consiste in un prolasso esterno delle emorroidi interne causato dalla discesa della mucosa del retto che fa cadere verso il basso i cuscinetti che talvolta possono essere molto fastidiosi.

Le emorroidi sono suddivise in 2 gruppi:
-interne: si trovano nelle colonne anali in numero di 3
-esterne: collocate esternamente all’ano

A causa del prolasso le emorroidi scivolano verso il basso e non trovando più una loro collocazione anatomica possono divenire dolorose; questo motivo unitamente ad altre modifiche strutturali rappresentano un ostacolo al deflusso venoso.
Fino a qualche anno fa le emorroidi venivano considerate vere e proprie patologie oggi invece, si ritiene che esse siano l’effetto di tali patologie e per questo si interviene sempre meno chirurgicamente.

La malattia è di tipo multifattoriale, certamente si può considerare influente una storia familiare ma un ruolo fondamentale lo giocano molti altri fattori tra cui:
-un regime alimentare scorretto che può provocare stitichezza e conseguente crisi emorroidale
-diarrea cronica: causata da lavori sedentari che costringono l’aumento di pressione nella zona anale
-utilizzo di farmaci:un uso di farmaci a base di ormoni o di anticoncezionali può favorirne l’insorgere
-gravidanza e ciclo mestruale

 I sintomi più frequenti sono:
-sanguinamento
-prolasso
-dolore
-prurito
-perdite mucose
-fastidio nella zona anale

Per una corretta diagnosi lo specialista effettuerà un’indagine anoscopica inserirendo per via anale una piccola sonda grazie alla quale valuterà il grado clinico della patologia.